Chiara
Musolino

Sono stata una bambina molto solitaria e avvertivo spesso una nostalgia di un luogo che ritrovavo un po’ nell’infinito del cielo e in un’emozione che ricorreva vaga in me.

Ricordo che da piccola sentivo che l’unico lavoro che per me avrebbe avuto senso sarebbe stato quello di aiutare gli altri.

La mia percezione era di essere sola al mondo. L’unica realtà in cui avevo la parvenza di esistere era la danza classica che iniziai in tenera età. Dopo un trasferimento di casa l’esperienza si chiuse e io non ne parlai più. Solo negli anni compresi quanto danzare mi appartenesse profondamente.

Sono nata da un padre violento e da una madre assente; vivevo in un continuo clima di guerra. La mia infanzia è stata costellata da abusi di vario genere.

Mi sentivo la madre di mia madre e prendevo le sue difese; si ammalò quando avevo dieci anni e mi portava con sé da maghi, santoni, pranoterapeuti e ovunque lei cercasse una via per la guarigione.

A sedici anni cominciai a fare uso di droghe e ad avere comportamenti autolesivi. A diciotto anni ebbi un crollo psicologico e mi chiusi in camera per un mese.

Alla fine acconsentii a vedere uno psichiatra esperto in ipnosi il quale dopo poche sedute m’informò su richiesta di mio padre che mia madre sarebbe morta da lì a sei mesi. Tornata a casa mi chiusi in bagno dove mi sciolsi in un pianto così profondo che sparii e chiesi con tutta me stessa di essere presa al suo posto.

In quel momento mi sentii portare velocemente verso l’alto e feci l’esperienza di una comprensione a livello animico che mi portò a percepirmi una col Tutto e a sentirmi Amore, l’Amore Incondizionato.

Questo stato di coscienza durò circa un mese e mezzo fino a quando un vissuto per me traumatico mi portò a sperimentare il terrore. Iniziarono anni di attacchi di panico e l’unica cosa a cui mi aggrappavo era il ricordo di quell’Amore che avevo sentito.

Mia madre lasciò il corpo due anni dopo, il 9/9/99; io non riuscivo più a sentire niente. Il giorno dopo però, come trascinata da una forza che mi guidava, corsi in cartoleria, presi un pezzo di carboncino, un foglio grandissimo e feci da una sua foto il primo ritratto della mia vita. Il ritratto rappresentava lei adolescente sul fiume. Da lì iniziai anche a dipingere e scrivere poesie. In entrambi i casi mi sentivo come “rapita”. In quel periodo vivevo ancora allo sbando. Dopo un anno mi sentii costretta ad andarmene di casa per la mia sopravvivenza. Mi trasferii a Milano. Qui cominciai a scoprire l’importanza che poteva avere per me la mia voce come strumento di guarigione e liberazione. Era l’inizio di un lungo processo.

In ogni caso continuavo a cercare disperatamente la salvezza in qualcosa o in qualcuno all’esterno, in una compulsione a ripetere con le conseguenze dolorose che ogni volta naturalmente ne derivavano. Nonostante questo sentivo con una forza ineludibile la volontà di dare un senso alla mia vita e non sprecare i miei doni e l’unicità che sentivo comunque e “selvaggiamente” ardere in me. Percepivo oltre ogni cosa di avere una Missione e non perseguirla per me sarebbe stato come morire.

Fu in queste condizioni e con queste motivazioni che arrivai da Leandro.

Sentii da subito che avevo finalmente trovato la mia strada. Corrispondeva ad ogni desiderio del mio cuore. Come se fossi arrivata all’acqua dopo aver strisciato nel deserto per un tempo incalcolabile, sentivo che qui c’era quell’Amore di cui avevo fatto esperienza a 18 anni e che mi era rimasto dentro come unica luce e indicazione nel mio cammino. Leandro è quell’Amore e l’Akasha è la Via per questo Amore. Questo è stato IL MIRACOLO della mia vita.

Leandro è riuscito là dove niente e nessuno era mai arrivato.

Ho lavorato molto intensamente su di me con Leandro, a cui devo davvero la Vita. Tutto ha cominciato finalmente a prendere un reale senso, un senso figlio di profonda Verità.

Ora i miei doni e la mia unicità possono davvero servire. In qualità di Akasha Awareness Facilitator posso supportare altre persone nel loro percorso evolutivo e il mio intento di bambina in allineamento con la Missione della mia Anima può compiersi.

A LEANDRO E AI MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO NELLA VIA DELL’AMORE VA TUTTA LA MIA GRATITUDINE.